in breve

Pippo Betta nasce ad Ispica (RG) il 03.01.1925.

Si trasferisce con la famiglia in giovane età a Siracusa dove si forma presso la Scuola d’Arte di Siracusa sotto la guida di Ferruccio Ferri.

Vive ed opera a Siracusa, ove lavora presso la Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali

Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive di interesse nazionale e regionale, e trovano collocazione in collezioni pubbliche e private.

Partecipa ad importanti rassegne, riportando prestigiosi riconoscimenti

Nel 1988 viene afflitto dalla sindrome di Alzhaimer.

Muore a Siracusa il 06.09.2000.



Fotogrammi

Biografia

L’attività pittorica di Betta ha inizio sul finire degli anni 40 e si protrae sino al 1990.

In giovane età, entra a far parte di quel nucleo di artisti che costituisce il cuore pulsante della cultura siracusana e che ha il proprio cenacolo nella galleria “La Fontanina” di Angelo Maltese, dove più volte espone le sue prime opere.

Negli anni ‘50 e ‘60 prosegue l’iter che lo porta ad abbracciare il figurativismo, ed ad affinare la propria tecnica pittorica, fatta di superfici piane, di colori luminosi, di continui richiami al territorio natìo.
Infatti Pippo Betta, pur artefice di pregevoli composizioni da studio e di nature morte di rara espressività, è principalmente il pittore del barocco siracusano, dei tetti di Ortigia, delle Chiese di Noto, delle marine, della tonnare.
In questi soggetti Egli estrinseca la propria sensibilità di Uomo che dalle proprie radici trae i continui riferimenti.

Dalle opere degli anni ‘70 traspare tutta la serenità della raggiunta maturità umana ed artistica; la sua pittura presenta la vivacità cromatica della scuola siciliana filtrata da una rivisitazione critica del neoplasticismo olandese ed il ricordo dell’espressionismo guttusiano viene equilibrato dal rigore geometrico delle composizioni, dalla ampiezza e dalla decisione delle campiture.
Nella pittura di Betta il segno è immediato, divide i piani e genera le forme che vengono modellate secondo volumi puri, che racchiudono case di Ortigia, barche a secco, Chiese e palazzi schierati senza ordine urbanistico ma secondo un ritmo cromatico.
Infine la ricerca di soggetti religiosi, e nelle ultime opere, i lampi di colore visti attraverso la malattia di cui il corpo è vittima.

mosaico raffigurante il Santuario della Madonna della Lacrime di Siracusa nella Basilica dell’Annunciazione a Nazareth Nel 1980 un suo bozzetto viene prescelto per raffigurare il Santuario della Madonna della Lacrime di Siracusa nella Basilica dell’Annunciazione a Nazareth.

Di Pippo Betta e della sua opera pittorica, hanno scritto numerosi critici e personalità della cultura e della vita sociale siracusana, ricordiamo brevemente Cesare Alfieri, Angelo Maltese, Aldo Carradore, Giambattista Rizza, Enrico Agnello, Cettina Voza, Paolo Giansiracusa, Enzo Papa.

Nella sua permanenza presso la Soprintendenza ai Beni Culturali ha svolto attività di restauro lapideo e musivo presso il gabinetto di restauro, fra i quali si ricorda il distacco conservativo dei mosaici della Villa Romana del Tellaro; ha partecipato a diverse campagne di scavo sia in Sicilia (Lipari, Tindari, Naxos, Ragusa) sia in Libia (Sabratha, Leptis Magna) ed ha collaborato all’allestimento dei Musei Archeologici di Lipari, Naxos, Ragusa, Enna.
Nel 1985 ha eseguito il restauro pittorico dell’incarnato del simulacro argenteo secentesco di Santa Lucia.


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